Il Sentiero del Pellegrino
Così chiamato per la presenza di chiese diroccate lungo il percorso, il Sentiero del Pellegrino è uno dei luoghi più panoramici di tutto il Ponente Ligure. Essendo un tragitto escursionistico, per quanto semplice, è da percorrere col giusto abbigliamento. Quindi niente scarpe di tela o, ancora peggio, infradito. Occorrono calzature con una buona aderenza al terreno. Il bagno nel mare cristallino si potrà fare all’inizio o alla fine del cammino, sicuramente non durante.
Scheda tecnica dell'escursione
- PARTENZA: Varigotti
- ARRIVO: Noli
- DISLIVELLO: 340 m
- PERCORSO: 6 km (lineare)
- TEMPO: 2 h
- DIFFICOLTÀ: E / Facile
A piedi da Varigotti a Noli
Il punto di partenza che mi sento di consigliare a chi è meno avvezzo alla montagna è Varigotti. Questo perché salire un versante ripido è più facile che scenderlo. Provare per credere.
Da tenere a mente che più di metà del sentiero è esposto al sole, non ci sono fontanelle e l’altitudine è troppo bassa per godere dell’aria fresca alpina. La fatica si farà inevitabilmente sentire e l’acqua della borraccia si esaurirà in fretta se insufficiente (mezzo litro è poco, per intenderci).
ACQUA FRESCA
Una capiente borraccia è indispensabile per garantire un buon livello d’idratazione durante quest’escursione.
Come arrivare all'inizio del tracciato
Varigotti è raggiungibile coi mezzi pubblici, prendendo il treno per Finale Ligure e successivamente il bus 40 in direzione Savona. In auto la strettissima Liguria non lascia molte alternative: si può parcheggiare in via degli Orti oppure a Noli (generalmente a pagamento).
Il Sentiero del Pellegrino è lineare quindi, a meno che non si voglia fare avanti e indietro, lasciare la macchina all’inizio/fine dell’escursione non fa alcuna differenza. Occorrerà comunque prendere l’autobus prima o dopo.


La partenza del tracciato è situata in una traversa di Strada Vecchia, una via chiusa ai non residenti e a due passi dal parcheggio di Varigotti.
Chiesa di San Lorenzo
La salita da Varigotti – come accennato – parte subito decisa, con rocce spesso più alte delle proprie ginocchia. Fortunatamente anche le deviazioni fotografiche non si fanno attendere. L’antica chiesa di San Lorenzo sorge proprio a ridosso della Baia dei Saraceni, una delle spiagge più belle della Riviera. Il panorama da qui è spettacolare!
Mausoleo dell'Australiano
Proseguendo tra i profumi e i colori della macchia mediterranea, all’improvviso spiccano delle pareti artisticamente decorate. Tanti salvagenti e stelle marine rivelano la storia di Giuseppe Cerisola, noto personaggio di Varigotti che fu fatto prigioniero dagli inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale e fu costretto a lavorare nei campi australiani.


Per motivi sentimentali, l’uomo restò nella terra dei canguri fino agli anni ’70 quando, trasferitosi nuovamente nella città natale, si distinse per il salvataggio di un naufrago. A dire il vero, l’eroe strappò da morte certa molte più vite di quante conosciute. L’idea di costruire un mausoleo celebrativo delle proprie gesta, gli sembrò il modo migliore per non venire dimenticato.
Torre delle Streghe
Il sentiero si fa sempre più impegnativo, fino a ritrovarsi completamente a picco sul mare. Sulla destra si può ammirare il verdissimo promontorio di Punta Crena, sulla sinistra Capo Noli. Impossibile trattenersi dallo scattare foto!


Ripreso il fiato nel punto panoramico, c’è ancora un po’ di strada da fare prima di arrivare al bivio della Torre delle Streghe. La costruzione fu realizzata nel 1582 per arginare gli sconfinamenti nei territori di Noli. Sembrerebbe infatti che gli abitanti di Varigotti avessero la cattiva abitudine di spostare il confine a proprio favore, ben oltre quello concordato. Diversi secoli dopo, il rudere acquisì il soprannome “streghe” come scerno nei confronti delle donne di Varigotti.
Grotta dei Falsari
Tutto d’un tratto il percorso diventa quasi pianeggiante. Il sole ardente si nasconde sopra la flora prosperosa. “Il tratto peggiore è ormai passato”, penserà chiunque. E invece no.
Uno dei motivi principali per cui le persone intraprendono quest’esperienza è la Grotta dei Falsari. Com’è facilmente intuibile dal nome, l’affascinante luogo doveva un tempo fungere da deposito dei contrabbandieri. Dunque, necessitare di una posizione MOLTO vicina al mare per scaricarvi le merci. Ebbene…
Occorre scendere. Molto bruscamente. E prendere coscienza del fatto che poi occorrerà salire. Altrettanto ripidamente.


Il terreno è quanto di più instabile ci possa essere (da evitare accuratamente in caso di pioggia). Verso la fine sono presenti persino delle corde per aiutarsi a restare in piedi. Il suggestivo spettacolo che si para davanti, però, vale ogni singolo sforzo.
Da una fessura sul mare ci si può calare in un vero e proprio terrazzo roccioso. La grotta è abbastanza ampia per accogliere tutti. Naturalmente rinfrescata. Il posticino ideale dove pranzare.

Eremo disabitato
Il Sentiero del Pellegrino – come si sarà capito – offre una varietà di soste inusuale. Nella ristorante ombra degli alberi, vi è celato in stato di abbandono l’Eremo di Enrico De Albertis. Chi fu quest’uomo? Un marinaio, esploratore, archeologo, protagonista di tre giri del mondo e di un periplo dell’Africa. Nato a Voltri in provincia di Genova nel 1846 da una famiglia benestante, decise di stabilirsi a Capo Noli nel 1912 per trascorrervi un più tranquillo stile di vita.


Alla fine della Grande Guerra, l’uomo-tutto-fare in pensione, volle costruire sopra l’Eremo la “Torre della Vittoria”, di cui purtroppo oggi non vi è altra traccia se non quella fotografica. Le truppe tedesche smantellarono tutto durante il secondo conflitto mondiale.
Chiesa di Santa Margherita
La chiesa di Santa Margherita fu un’altra delle costruzioni gravemente danneggiate nella Seconda Guerra Mondiale. Anche se, in realtà, ci si dovrebbe riferire a due luoghi consacrati. Sembrerebbe che una struttura più piccola, addossata a quella principale, fosse dedicata a Santa Giulia.


Recandosi dietro la “doppia chiesa”, è possibile incantarsi davanti al blu del mare che si fonde dolcemente con l’azzurro del cielo. Da questa posizione, non solo si osservano Noli e l’isola di Bergeggi, ma il Levante Ligure in tutta la sua lunghezza!
GUIDA
La Liguria è una regione prevalentemente montuosa. In questa guida escursionistica sono raccolti i migliori sentieri per ammirare il mare dall’alto.
Arrivo in spiaggia
L’ultimo tratto del Sentiero del Pellegrino sarebbe piacevole, se solo non ci fossero dei maledettissimi sassi il cui unico scopo sembrerebbe quello di distruggere talloni e piante dei piedi. Non è necessario nemmeno il navigatore per individuare l’Aurelia e la fermata dell’autobus.
A questo punto, o si procurano i biglietti per tornare a Varigotti (anche il conducente li vende, ma a un prezzo maggiorato), o si tira dritto per raggiungere la spiaggia di Noli. Qualsiasi sia la scelta, spero non ci siano meduse come nella nostra sfortunata avventura.
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