Una piacevole giornata sul Lago Maggiore
Si pensa sempre di dover macinare chissà quanti chilometri per raggiungere luoghi di straordinaria bellezza quando, in realtà, ne siamo circondati. Il Lago Maggiore dista solo un’ora da Milano e non c’è niente di più semplice di organizzarvi una gita in giornata.
Come arrivare alle Isole Borromee?
La meta da raggiungere è Stresa. In treno – con meno di €10 – si può partire da Milano Centrale o da Porta Garibaldi. In auto si può parcheggiare gratuitamente in prossimità della stazione ferroviaria.
Il secondo passaggio è ancora più intuitivo: basti incamminarsi fino a Piazza Guglielmo Marconi e scegliere una delle tante imbarcazioni disponibili. Il prezzo dipende dal numero di isole che si intende visitare. Nel 2024 il tour completo costa €15,00 con qualsiasi metodo di pagamento + 1,50 di tasse di sbarco in contanti.
I battelli si palesano al molo indicativamente ogni mezz’ora e ci si può spostare da un’isola all’altra quando lo si desidera. Non esistono orari fissi, se non quello di chiusura del servizio.
BATTELLO
Per evitare code, è consigliabile prenotare online il battello per le Isole Borromee.
Cosa vedere nelle Isole Borromee
Le incantevoli dimore e i rispettivi giardini abitati dai pavoni sono le attrazioni principali delle Isole Borromee. Ovviamente, suddetti ingressi, non sono compresi nelle spese di trasporto. Le tappe visitabili in circa 6 ore sono:
- Isola Madre con Palazzo Borromeo
- Isola dei Pescatori
- Isola Bella con Palazzo Borromeo
Il periodo d’apertura delle residenze è variabile. Indicativamente parte da metà Marzo e termina a inizio Novembre, dalle ore 10.00 alle ore 18.00/18.30. I ristoranti, invece, sono accessibili tutto l’anno.
Quanto costa visitare le Isole Borromee?
Per chi se lo stesse chiedendo, non ha senso sbarcare con l’intento di vedere gli edifici esclusivamente da fuori. A Isola Madre (Palazzo Borromeo: €17,00) non c’è altro da fare e Isola Bella (Palazzo Borromeo: €20,00) offre pochissimi intrattenimenti. Non è nemmeno possibile risparmiare acquistando l’accesso alle sole aree verdi. L’unica è procedere con:
Il biglietto cumulativo di €30,00 per entrambe le proprietà. Così l’intera giornata “Isola Madre + Isola dei Pescatori + Isola Bella con battello” comporta una spesa di €46,50 per adulto.
Escludere Isola Madre dal programma, prendendo quindi il battello da € 13,00. In questo caso una mezza giornata “Isola dei Pescatori + Isola Bella con battello” risulta € 33,00 a testa.
Oltre agli accessi combinati, sono disponibili in biglietteria audioguide virtuali al prezzo di €6,00 comprendenti tutti i possedimenti Borromeo del Lago Maggiore (quindi anche la Rocca di Angera e il Parco Pallavicino). Il pacchetto di spiegazioni è poi scaricabile sul proprio cellulare in lingua italiana, inglese, francese o tedesca. Se interessati, meglio portare cuffie e power bank.
Origini della famiglia Borromeo
La domanda sorge spontanea: chi sono i Borromeo? La famiglia sembrerebbe avere origine in Toscana, regione da cui fu costretta a scappare nella rivolta di Firenze del 1370. Borromeo Borromei fu il primo a trasferirsi a Milano, seguito dal figlio Vitaliano I che incrementò l‘attività bancaria lavorando presso la corte di Filippo Maria Visconti. Per il buon operato, la famiglia ottenne vaste proprietà terriere attorno al Lago Maggiore, prima tra tutte la città di Arona.
Tra gli esponenti illustri si annoverano San Carlo Borromeo (1538 – 1584) e il fondatore della Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana Federico Borromeo (1564 – 1631), citato da Manzoni nei Promessi Sposi. La casata è attualmente presieduta dal Principe di Angera Vitaliano XI Borromeo e dalla moglie Marina.
Prima tappa: Isola Madre
In epoca medievale Isola Madre era nota come “Isola di San Vittore” per la presenza di un’abbazia omonima. All’inizio del Cinquecento il vescovo di Novara vendette la proprietà a Lancillotto Borromeo, il quale la affidò alla famiglia Trivulzio che, a sua volta, la cedette nuovamente ai Borromeo.
Renato I – fratello maggiore del cardinale Federico Borromeo – nel 1583 rinominò il possedimento Isola Renata e commissionò la costruzione dell’attuale palazzo al noto architetto Tibaldi. Il primo progetto dei giardini venne invece realizzato nel Settecento da Filippo Cagnola.
Un secolo dopo, quasi tutti i terrazzamenti scomparvero dall’isola lasciando posto a uno stile più romantico, con vedute prospettiche inquadrate da piante ad alto fusto. Vitaliano IX, capofamiglia appassionato di botanica, si impegnò a introdurre coltivazioni rare ed esotiche.
Il territorio affiorante dall’acqua assunse il nome definitivo di Isola Madre con l’intento di fissare il concetto di “prima proprietà dell’arcipelago abitata dai Borromeo, nonché la più grande”. Il palazzo aprì le porte al pubblico nel 1978, sontuosamente arredato con mobili e opere d’arte provenienti da Villa Borromeo-Arese di Cesano Maderno.
Giardini di Isola Madre
L’ingresso ai giardini, ricchissimi di specie botaniche provenienti da ogni dove, suscita meraviglia anche a chi di giardinaggio non se ne intende. Nei mesi caldi, le fioriture più disparate si susseguono una dopo l’altra. Imponenti foreste di bambù, magnolie, ibiscus, bougainvillee, ipomee.
Un’attenzione particolare va riservata al cipresso del Cashmir, il più grande e il più vecchio esemplare in Europa della sua specie. Piantato nel lontano 1862, plurivincitore del concorso “l’albero più bello del mondo”, in via d’estinzione nella sua terra d’origine (il Tibet). Disgraziatamente nel 2006 una tromba d’aria si abbatté sull’isola, sradicando prepotentemente il tronco di 25 metri d’altezza. Salvare la pianta fu un’operazione complessa, ma apparentemente ben riuscita.
Altra scenografica attrazione di Isola Madre è indubbiamente rappresentata dagli uccelli: pappagalli canterini, ipnotizzanti pavoni in cerca d’ombra e fagiani multicolore. Cercare di immortalarli nella foto perfetta è impresa comunemente perseguita.
Palazzo di Isola Madre
C’è un motivo ben preciso per cui le imbarcazioni iniziano il tour da Isola Madre. Mentre la sfarzosità dei giardini lascia il visitatore a bocca aperta, il palazzo mostra interni sobri, ben lontani dalle alte aspettative.
Non potendo puntare sull’eleganza, la dimora si concentra sulla dimensione privata della famiglia. Dalla prima all’ultima stanza si susseguono numerosi dipinti dalle tonalità molto scure. In una camera protetta da vetro sono racchiusi cimeli, bambole e oggetti di inestimabile valore affettivo.
La parte più curiosa dell’intero percorso riguarda però la passione dei Borromeo per i teatrini delle marionette. La collezione esposta è tra le più ampie e meglio conservate al mondo. La realizzazione delle quinte e dei fondali fu affidata ad Alessandro Sanquirico (1777 – 1849), importante scenografo della Scala di Milano. Insieme alle marionette si possono osservare anche diversi congegni meccanici che servivano a creare la nebbia, il fuoco e i rumori di scena.
Seconda tappa: Isola dei Pescatori
L’Isola dei Pescatori è forse la più sottovalutata meta dell’arcipelago “da fare giusto per”. Anche se, onestamente, a me è piaciuta quanto il resto. Nonostante la quantità impressionante di ristoranti turistici, con un occhio attento si riescono a cogliere aspetti di autenticità.
Nelle strette viuzze, oltre alla pasta tricolore in vendita nei negozi, si possono notare panni stesi alla vecchia maniera. I retro bottega. La Chiesa di San Vittore col campanile a punta. Le barche che attraccano e frettolosamente ripartono. Le onde che s’infrangono dolcemente sui moli di legno. I cigni e le anatre appollaiati sulla sponda del lago.
Insomma, un pranzo qui è rigenerante. I prezzi dei menù sono abbordabili, mediamente un piatto di trota con patate costa attorno ai €20,00. Se proprio urge trovare un difetto, forse è da evitare l’acquisto del gelato (€4,00 due gusti).
Terza tappa: Isola Bella
L’isola fu abitata da pescatori fino al 1630, quando Carlo III Borromeo la ottenne in dote. Il nome “Bella” fu scelto in onore della moglie: Isabella d’Adda. L’interesse per il terreno fu altissimo da subito, spingendo l’architetto Giovanni Angelo Crivelli alla progettazione dei giardini terrazzati.
Il figlio Vitaliano VI portò avanti i lavori con la realizzazione di un sontuoso palazzo. Durante tutto il Settecento e l’Ottocento, nessun successore smise mai di inserire nuovi abbellimenti. Arrivando al 1948, con Vitaliano IX Borromeo che concluse la costruzione della facciata settentrionale e del grande molo.
Palazzo di Isola Bella
L’edificio di Isola Bella è praticamente opposto a quello descritto precedentemente. I luminosi ambienti sono ricchissimi di dettagli. Lo stile barocco con la sua esagerazione fa da padrone, come anche il lago osservabile ovunque.
Il percorso si compone di 20 stanze, una più bella dell’altra. La Galleria Berthier è un mosaico di oltre 130 quadri che include capolavori e alcune copie di grandi maestri del passato del calibro di Raffaello, Correggio, Tiziano e Guido Reni.
Ambienti unici sono la Sala del Trono, il Salone degli Arazzi e la Sala della Musica (dove venne siglato l’accordo tra Mussolini, Laval e Mcdonald nella conferenza di Stresa). Vi è inoltre la Sala di Napoleone, così chiamata per il soggiorno del generale, della moglie e di un corposo seguito di dignitari e militari durante la Campagna d’Italia.
Il Grande Salone, aeroso spazio dal soffitto altissimo – incredibilmente simile all’abside di una cattedrale – riporta sulla cupola il motto di famiglia “Humilitas“. In coda, non certo per colpo scenico, ci sono le Grotte. Architettonicamente affascinanti, trasportano il visitatore in un magico mondo marino.
Giardini di Isola Bella
I giardini all’italiana di Isola Bella vennero realizzati tra il 1631 e il 1671. L’impronta dei Borromeo risulta inconfondibile per i pavoni bianchi scorrazzanti tra le aiuole.
Oltre alle statue barocche, il monumento scultoreo imperdibile è lo scenografico Teatro Massimo, perfettamente integrato con la vegetazione delle dieci terrazze. Sulla cima della fontana svetta la statua dell’unicorno, il simbolo araldico della famiglia.
Tutt’attorno, un tripudio di fioriture e piante rare: la canfora secolare, la Gunnera manicata (le cui foglie possono raggiungere i 2 metri di diametro), l’anice stellato, il pino messicano e l’Halesia diptera (i cui fiori sembrano fiocchi di neve).
Stresa e dintorni
Conclusosi il tour, dovrebbe essersi fatta una certa ora. Dunque, quale attività migliore di una pausa aperitivo sul lungolago per rigenerarsi? Disponendo di un’ulteriore giornata, la lista delle attività da fare potrebbe includere: il Parco Pallavicino, Alpyland, il Monastero di Santa Caterina e Orta San Giulio.
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